Leo ci ha lasciati improvvisamente, una notte d'estate, a meno di quarantotto ore dal conseguimento di una brillante laurea in medicina e chirurgia. È uscito di scena così come ha vissuto, da protagonista. Non bastano le parole, le frasi di circostanza, non basta dire che era unico, che lascia un vuoto incolmabile. Tutti gli esseri umani sono unici, non solo in senso biologico ma anche per le relazioni personali che ciascuno riesce a stabilire. Leonardo non era semplicemente un ragazzo straordinario, non si poteva incontrarlo senza esserne contagiati, “leonardava” tutto e tutti.
Allegro, disponibile, attento, affettuoso, sempre pronto ad aiutare tutti, innamorato della vita, sensibile e solare, premuroso, affabile, eternamente sorridente, polemico e testardo. Figlio e fratello meraviglioso. Non era di certo un santo; era solo un ragazzo della sua età e del suo tempo che si era dedicato allo studio della medicina con passione, quella stessa passione che metteva in ogni cosa che faceva. Noi, che abbiamo avuto il privilegio di amarlo, noi che abbiamo condiviso la gioia di vederlo crescere, noi che intravedevamo per lui un futuro brillante di medico, noi che abbiamo vissuto lo strazio immenso di vedercelo strappato, abbiamo fondato una associazione per unirci nel suo nome, per provare a trasformare lo sgomento in solidarietà, per provare a realizzare almeno in parte i sogni in cui credeva, perché non venga dimenticato, come sicuramente non lo sarà mai da noi .
L'associazione L.E.O. non ha finalità di lucro e si prefigge di favorire e promuovere manifestazioni ed iniziative tendenti alla solidarietà sociale.
Tali iniziative si rivolgono ai poveri ed ai bisognosi e si estrinsecano in: